lunedì 13 agosto 2012

Visa? Nyet


Stavolta siamo con le ruote per terra. Dopo una mattinata di battaglia, tra code, spintoni e moduli da riempire in lingue incomprensibili, l'ambasciata tajika ci ha fatto sapere che, prima di due settimane, ottenere il visto per Dushanbe è "assolutamente impossibile". Finisce qui l'avventura della Gengis Khar sulla via della seta? State certi che prima di gettare la spugna ci riproveremo in tutte le maniere possibili.
Stamattina ci siamo sistemati davanti all'ambasciata sin dalle sette di mattina, reduci dalla terrificante esperienza con la frontiera kasaka. Abbiamo passato quello che rimaneva della notte a cercare di chiudere un po' gli occhi dentro la nostra Ford, nel parcheggio di un distributore. Poi ci siamo gettati nella mischia. E stavolta non in senso metaforico. Davanti all'ambasciata, a Tashkent, a cercare di ottenere un visto di ingresso per il Tajikistan, ci saranno state due o trecento persone: pakistani in cerca di lavoro, uomini d'affari indiani, anziani uzbeki dalle barba bianche e dai lunghi pastrani grigio chiaro, donne tajike con i loro colorati abiti tradizionali. Un casotto che non vi dico. Dopo un paio di ore di spintonate, siamo stati letteralmente buttati dentro l'ambasciata dalla folla. Doveva essere arrivato il nostro turno (credo) e non ce ne eravamo accorti. Improvvisamente tutti si sono messi ad urlare "italian! Italian!" e ci hanno buttato di peso dentro il cancello. Qui le cose erano più ordinate pure se ugualmente incomprensibili. MA alla fine dell'ennesima fila l'ultimo funzionario - l'unico che masticasse un minimo di inglese - ci ha detto sgarbatamente che è "assolutamente impossibile" avere il visto prima di due settimane. Una ipotesi senza senso per noi che abbiamo l'aereo per l'Italia da Dushanbe il 20 agosto. Senza contare che la fine del rally e la donazione con atto notarile della Gengis sono previsti per il 16. Dopo una mezz'ora di pianti e suppliche siamo arrivati a "una settimana forse. Ma telefonate prima". Sempre impossibile per noi. Eppure, la mail che avevamo inviato prima di partire all'ambasciata ci assicurava che in un paio di giorni al massimo qui si poteva ottenere il visa.

Cosa faremo ora? Ci riproveremo, naturalmente. Domani mattina saremo ancora qui, magari assieme alle ragazze del Bugs Team che sono arrivate a Tashkent nel pomeriggio e che hanno il nostro stesso problema.
Vi confesso però che siamo un po' demoralizzati. Abbiamo viaggiato in deserti e steppe, siamo finiti in mezzo a piogge torrenziali ed a tempeste di sabbia, abbiamo scalato catene montuose e siamo scesi su depressioni geologiche come quelle del mar Caspio. Abbiamo attraversato laghi scomparsi, mari interni, fiumi esotici, valicato le porte di città entrate nella leggenda. Ma di fronte alla stupidità dell'uomo anche tutte le difficoltà che la natura ha messo sul nostro cammino ci sembrano poca cosa.

2 commenti:

  1. grande viaggio grandi viaggiatori cosi vi voglio e cosi vi conosco andate avanti che quasi ci siete e mi raccomando ANGELO riportameli a casa............. vi penso ecc. ecc.

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  2. Sono ancora a bocca aperta dopo aver letto gli ultimi 3 capitoli.

    attendo con ansia il lieto fine.

    Forza ragazzi su con il morale. Al rientro vi attendo una bottiglia di rosolio alla cannella (o quello che ne e' rimasto)

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