mercoledì 8 agosto 2012

Variazioni sul tema del deserto


Un'altra giornata dura, sulla via della Seta. E dire che doveva essere la tappa più tranquilla del nostro tour kasako! Da Oral a Aqtobe, dal nord al sud del Paese, 487 chilometri di strada che due motociclisti bolognesi, conosciuti per pura sorte nel nostro stesso albergo, ci hanno descritto come "abbastanza buona". Ed invece "abbastanza buoni" erano solo i primi 350 chilometri, prima che una deviazione per lavori in corso ci spedisse su uno sterrato degno di un cammello. Non c'è stato verso di rientrare su una carreggiata sino a pochi chilometri da Aqtobe. Ci è toccato marciare su una media di 20 o 30 chilometri l'ora. Nei tratti più tosti, toccava scendere tutti per alleggerire l'auto e marciare a piedi sotto un sole battente e un vento che pareva un phon acceso sulla tacca "massima potenza". Per buona sorte, dopo la prima esperienza, avevamo fatto una provvista d'acqua da farci navigare una portaerei. Purtroppo, senza un frigo e nemmeno una borsa termica, l'acqua si è scaldata talmente che ci si poteva fare il tè. Ma andava bene lo stesso. Quando la sete e la polvere ti bruciano la gola, non si guarda tanto per il sottile. Certo che non ho mai bevuto tanta acqua calda come in questo rally!

Un altro problema, che ci eravamo illusi di aver risolto ieri, continuano ad essere le ruote anteriori. L'asfalto ce le divora e lo sterrato le fa scoppiare. Continuano ad emettere un fischio continuo e il battistrada si consuma come se per ogni chilometro ne facesse mille. Anche oggi abbiamo dovuto fermarci per cambiare una ruota bucata e sostituire entrambi gli pneumatici con quelli di scorta che sembrano, per adesso, in condizioni migliori. Certo che così non si va avanti. Che faremo domani quando ci aspettano 1600 chilometri di deserto su una strada "davvero brutta", secondo la definizione degli amici motociclisti? Se non vedrete il nostro solito post serale, cari amici, sappiate che ci siamo accampati in mezzo alla steppa!
Oggi comunque ci siamo sistemati su una camerata di un albergo di Aqtobe dove siamo arrivati a notte fatta. Aqtobe è una cittadina che le guide descrivono come assolutamente insignificante dal punto di vista turistico. Sul genere "se siete capitati sin qui, vuol dire che vi siete persi. Tornate indietro". Sono davvero pochi gli stranieri mai giunti sin qui e destiamo la curiosità della gente. Qui nessuno parla inglese ma tutti ci avvicinano sorridendo e ci fanno lunghi discorsi di cui non capiamo una sola parola. Molti vogliono farsi fotografare accanto a noi. Accanto a questi pazzi che hanno attraversato l'Europa, la Russia e il deserto kazako per arrivare sino alla loro città.





1 commento:

  1. hasta la victoria siempre y buena suerte amigos altro nn ho dadire ma o vi hanno rifilato un catorcio o che viaggiooooooooooooooooooooooo ma voi siete i migliori e ci sara sempre un anima pia che vi aiutera vi penso ecc. ecc.

    RispondiElimina